FAQ

Notizie sull’oleodinamica

L’oleodinamica è una branca della fluidodinamica che trova applicazione nell’ingegneria meccanica e si occupa dello studio della trasmissione dell’energia tramite fluidi in pressione, in particolare l’olio idraulico.

Differenza rispetto alla pneumatica

  • Le pressioni in gioco 10 volte superiori, quindi le forze esercitate sono molto maggiori a parità di ingombro degli attuatori (si arriva a 500 bar);
  • i componenti, causa alte pressioni, sono costituiti nelle gran parte dei casi in acciaio;
  • essendo l’olio un fluido incomprimibile, è maggiore il controllo della velocità e della posizione;
  • l’impianto è a circuito chiuso, in quanto non si può scaricare l’olio nell’ambiente.

Cilindri idraulici o oleodinamici

cilindri idraulici o oleodinamici, noti anche come attuatori lineari idraulici, sono organi idraulici che, grazie all’azione di un fluido (in questo caso olio), producono un movimento. Il funzionamento dei cilindri idraulici si verifica grazie all’applicazione di una forza lungo la direzione della loro estensione.

I cilindri idraulici sono composti da:

  • cilindro
  • stelo
  • testata guida

Il funzionamento dei cilindri idraulici avviene mediante lo scorrimento dello stelo all’interno del cilindro, grazie al fluido contenuto nel cilindro stesso. La pressione esercitata da tale fluido è all’origine del movimento del pistone nei cilindri idraulici.

Cilindri a semplice effetto o doppio effetto

cilindri a semplice effetto, dispongono di una sola camera e la forza viene sviluppata in una sola direzione. Lo stelo si riposiziona per mezzo di una molla o per l’azione di una forza esterna. I cilindri a doppio effetto invece dispongono di due camere in cui fare agire alternativamente il fluido in pressione, in modo da sfruttare la spinta del fluido sia durante la corsa di lavoro, sia durante quella di riposizionamento. 


Fluidi idraulici

I fluidi che possono essere impiegati in oleodinamica sono acqua, oli minerali, emulsioni acqua-olio.

L’acqua favorisce la corrosione e non ha potere lubrificante, quindi il suo è limitato a quando sono presenti rischi di infiammabilità o inquinamento per l’ambiente. Generalmente di utilizzano oli minerali. Le caratteristiche che deve avere un fluido oleodinamico sono:

  • bassa infiammabilità
  • buona proprietà antiruggine
  • elevato potere lubrificante
  • stabilità chimica, capacità di mantenere costanti le proprietà fisiche nel tempo
  • viscosità basse e costanti al variare delle temperatura
  • bassa capacità di formare schiuma

Per evitare abrasioni e grippaggi, il fluido deve compiere un’azione lubrificante nei componenti, in quanto i giochi fra le parti mobili in oleodinamica sono di pochi μm

Una viscosità bassa comporterà buone caratteristiche d’attrito e minori perdite di carico, ma anche maggiori trafilamenti

Una viscosità alta è responsabile di perdite di carico maggiori e quindi maggiore riscaldamento del fluido

L’incomprimibilità dell’olio fa si che questo non accumuli energia elastica e quindi a differenza dell’aria si evitano i rischi legati a esplosioni.


Impianto Oleodinamico “Tipo”

Si possono distinguere tre gruppi essenziali:

  1. Gruppo generatore. Serve per trasformare l’energia elettrica in energia meccanica e da questa in energia idraulica. Il gruppo generatore è composto: -da un serbatoio s -un motore elettrico M -una pompa idraulica P -un limitatore di pressione lp (valvola di sicurezza).
  2. Gruppo di regolazione e distribuzione. Serve per regolare la pressione, la portata del fluido ai valori stabiliti, distribuire lo stesso agli attuatori (cilindri e motori idraulici). E’ composto da vari componenti: regolatore di pressione, valvole distributrici ecc.
  3. Gruppo attuatori. Serve per trasformare l’energia idraulica in energia meccanica. E’ composto dagli attuatori: cilindri idraulici, motori idraulici.


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